IL GRANDE CRISTIAN CRISTELOTTI SI APRE ALLE NOSTRE DOMANDE

Dopo la stagione invernale di Cross Pista indoor riprende la rubrica dedicata ai nostri atleti. Niente di meglio che iniziare con un grande atleta che ha segnato un periodo importante della nostra crescita.
CRISTIAN CRISTELLOTTI si può ben definire l’atleta di maggior spicco che il CRUS ha avuto la fortuna di schierare con la maglia Giallo/Blù. Grazie alla capacità tecnica e umana del suo tecnico Gigi Cavalieri, alla sua determinazione e voglia di migliorare ha saputo crescere fino a cogliere ottimi risultati fra cui titoli Nazionali conditi da una maglia azzurra nella sua specialità prediletta, i 110h ma anche nel salto in lungo e velocità.
1.       Cristian presentati: quanti  anni hai, che studi hai fatto, da quanto fai atletica ed in che specialità?
Ho 27 anni, ho conseguito la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, pratico l’atletica a livello agonistico dall’età di 17 anni, 110 Hs e Salto in Lungo sono le specialità.
 

 
 
2.       Dopo aver completato  un percorso di studio, hai iniziato da qualche tempo a lavorare. Hai avuto difficoltà a fare il tuo sport (al tuo livello) da studente ed ora come te la cavi con il lavoro?
Da studente universitario esistono alcune difficoltà ma la gestione individuale dei propri tempi mi ha permesso di allenarmi con costanza. Il lavoro invece implica maggiori difficoltà come lo stress e la disponibilità di tempo da dedicare all’allenamento.
 

 
 
3.       La tua dimensione di atleta ha già una storia importante alle spalle ma sembra che in questo periodo hai ritrovato motivazioni. Quali obiettivi pensi di poter raggiungere?
Mi piacerebbe migliorare il mio record personale nel Salto Lungo, disciplina alla quale mi sono dedicato fino al 2004. Mentre negli ostacoli vorrei riuscire a tornare buoni livelli.
 

 
 
4.       Hai qualche sogno nel cassetto che puoi rincorrere?
Si ma non lo dico.
 

 
 
5.       In questo momento quanto ti alleni?
Cerco di fare 5 allenamenti a settimana anche se più leggeri di qualche anno fa.
6.       Allenarti  lo definisci un sacrificio, un piacere, un modo di vivere che ti prende e ti da oppure……?
L’allenamento per me è prima di tutto un piacere. Io sto bene quando mi alleno, in generale a me piace fare sport. Quando si hanno degli obiettivi e si determina un percorso per raggiungerli allora l’allenamento può considerarsi anche un modo di vivere.
 

 
 
7.       Molti campioni si sono rivelati tali dopo un percorso molto lungo. Forse perché non troppo superdotati fisicamente ma tenaci e decisi, oppure…..?  Che ne pensi?
Io penso che gli atleti talentuosi siano facilitati ad esprimere in gioventù il loro potenziale, mentre altri atleti devono seguire un percorso più lungo per capire come esprimere il loro potenziale e questo attraverso l’allenamento fisico e non solo.
 

 
 
8.       Come dovrebbe  essere il rapporto fra atleta ed allenatore secondo te?
Un rapporto di fiducia e stima reciproca.
 

 
 
9.       Cosa diresti agli allenatori di atletica che potrebbe essere utile suggerimento?
Gli direi che sono le figure principali per la crescita e il miglioramento dell’atleta.
 

 
 
10.   Credi  che la tua società debba dedicarsi di più a tesserare atleti già “costruiti” da altre realtà?
Il Crus, a mio parere dovrebbe seguire gli ideali con cui ha costruito una realtà a livello sportivo regionale/nazionale. Tuttavia penso che se un giorno il Crus decidesse di puntare ad obiettivi più grandi e in tempi brevi, necessiterebbe del rinforzo della squadra con qualche innesto esterno.
 

 
 
11.   Quale rapporto hai con i tuoi avversari?
Lo stesso rapporto che ho con le altre persone.
 

 
 
12.   Perché secondo Te è difficile coltivare campioni in Italia?
Penso di non poter rispondere in modo sintetico ad una domanda del genere, ma faccio solo un esempio dicendo che negli ultimi anni si pensa più a premiare i master che a coltivare l’atletica giovanile.
 

 
 
13.   Cosa ti verrebbe da dire ad un giovane che inizia a fare sport?
Lo sport è piacere e divertimento.
14.   Un suggerimento  che vorresti dare alle persone che tengono i fili della società di oggi.
Farei prima di tutto un complimento sincero per l’impegno profuso in tutti questi anni e consiglierei di accettare nuove forze per gestire l’aumento del numero di atleti e del carico organizzativo.

 
 
Ringraziamo di cuore per la disponibilità ed i suggerimenti che Cristian ci ha dato. A Lui auguriamo di proseguire nell’attività che ha dimostrato di amare. Siamo anche certi che, dopo il periodo di adattamento alla nuova attività lavorativa, saprà riprendere le giuste motivazioni per continuare a progredire nei risultati tuttora ottimi.